Schede e approfondimenti

Recinzioni-campi aperti

Le recinzioni sono operazioni di chiusura, generalmente con siepi, di campi aperti soggetti a usi collettivi e a forme di regolamentazione comunitaria.

I campi aperti (openfield) sono campi non recintati, per lo più allungati e a forma di “strisce” strette, coltivati a grano dagli abitanti di uno stesso villaggio. Pur avendo origini molto antiche, ebbero massima espansione con l’affermarsi del sistema feudale. Dalla seconda metà del XVIII secolo il sistema subì rilevanti cambiamenti e un’intensa attività di intervento anche da parte degli stati.

Le recinzioni sono considerate generalmente uno dei prerequisiti della rivoluzione agricola, tappa fondamentale nell’evoluzione dal regime fondiario tradizionale verso l’individualismo agrario e le moderne forme d’uso della terra. Nel caso inglese, considerato il modello classico di sviluppo capitalistico in agricoltura, le recinzioni avrebbero favorito il processo di affermazione della grande azienda e, attraverso la destrutturazione dell’economia contadina privata dei diritti comunitari sulle terre, la formazione di una classe di proletari senza terra, esercito industriale di riserva per la moderna fabbrica. In questo paradigma si attribuisce importanza cruciale all’ultima fase delle recinzioni, detta parlamentare perché assistita da apposite deliberazioni del parlamento di Londra, sviluppatasi tra il 1760 e il 1840 circa. La chiusura dei campi aperti, che neppure in Inghilterra rappresentavano tuttavia la norma del regime fondiario medievale, si snodò in realtà lungo un arco di tempo ben più ampio con modalità e motivazioni differenti. Alle recinzioni compiute tra il XV e il XVI secolo sottraendo più o meno abusivamente terre agli usi comunitari per destinarle al pascolo degli ovini (le pecore mangiano gli uomini, secondo Tommaso Moro) seguirono, nella seconda metà del XVII secolo, operazioni di accorpamento delle sparse unità di coltivazione a strisce in aziende compatte, affrancate, ancora una volta più o meno abusivamente, dai diritti collettivi e destinate a forme di coltivazione intensiva. Si è calcolato che in Inghilterra e Galles su circa 3,6-4 milioni di ettari di arativo circa 1,8 erano già recintati nel 1700. Tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento anche l’Europa continentale fu interessata, in forme differenziate, da analoghi processi di liquidazione del regime comunitario della terra. (S. Russo)

da Dizionario di storia, Il Saggiatore, 1993