Cos’è la natura? Un insieme inesauribile di risorse? Un meccanismo regolato da leggi?  Un fragile sistema in equilibrio precario? Ognuna di queste risposte deriva da premesse, profondamente radicate nella nostra tradizione culturale e filosofica. Ma ogni risposta determina anche precisi comportamenti economici.

Nasce da questa consapevolezza il percorso sul tema finito/infinito in riferimento al pensiero filosofico.

In esso si affronteranno tre diverse concezioni: quella antica, radicata nella cultura greca ma presente fino a tutto il Medioevo, quella moderna, segnata dal progressivo affermarsi della cultura scientifica, e quella contemporanea, in cui appaiono elementi di novità ma anche di ripresa del modello antico.

Insieme alla coppia filosofica finito/infinito verrà così attraversata velocemente la stessa idea di natura, dal pensiero antico ad oggi, cercando di portare alla luce le variazioni che la caratterizzano. Sono variazioni decisive per la nostra idea di scienza e di economia, per le nostre scelte politiche ma anche per i nostri comportamenti quotidiani.

Nella storia economica esistono diversi paradigmi di sviluppo, dalla seconda metà del XX secolo viene proposto il modello di sviluppo sostenibile. Si tratta di un  paradigma economico che rigetta la conflittualità tra sviluppo e ambiente. Lo sviluppo sostenibile non riduce lo stock di risorse naturali e rispetta i limiti ambientali.

Nel paradigma della sostenibilità la crescita economica è in correlazione diretta con la tutela ambientale, non è più in antagonismo. Questo permette di affrontare meglio il problema della scarsità delle risorse e dell’inquinamento in tutte le sue manifestazioni.

Lo sviluppo tradizionale si occupa soltanto di Economia (Economics), mentre lo sviluppo sostenibile anche di ambiente (Environment) e di Equità sociale (Equity).

Lo sviluppo sostenibile non nega la crescita economica, né auspica una decrescita.

Cos’è la natura? Un insieme inesauribile di risorse? Un meccanismo regolato da leggi?  Un fragile sistema in equilibrio precario? Ognuna di queste risposte deriva da premesse, profondamente radicate nella nostra tradizione culturale e filosofica. Ma ogni risposta determina anche precisi comportamenti economici.

Nasce da questa consapevolezza il percorso sul tema finito/infinito in riferimento al pensiero filosofico.

In esso si affronteranno tre diverse concezioni: quella antica, radicata nella cultura greca ma presente fino a tutto il Medioevo, quella moderna, segnata dal progressivo affermarsi della cultura scientifica, e quella contemporanea, in cui appaiono elementi di novità ma anche di ripresa del modello antico.

Insieme alla coppia filosofica finito/infinito verrà così attraversata velocemente la stessa idea di natura, dal pensiero antico ad oggi, cercando di portare alla luce le variazioni che la caratterizzano. Sono variazioni decisive per la nostra idea di scienza e di economia, per le nostre scelte politiche ma anche per i nostri comportamenti quotidiani.

Nella storia economica esistono diversi paradigmi di sviluppo, dalla seconda metà del XX secolo viene proposto il modello di sviluppo sostenibile. Si tratta di un  paradigma economico che rigetta la conflittualità tra sviluppo e ambiente. Lo sviluppo sostenibile non riduce lo stock di risorse naturali e rispetta i limiti ambientali.

Nel paradigma della sostenibilità la crescita economica è in correlazione diretta con la tutela ambientale, non è più in antagonismo. Questo permette di affrontare meglio il problema della scarsità delle risorse e dell’inquinamento in tutte le sue manifestazioni.

Lo sviluppo tradizionale si occupa soltanto di Economia (Economics), mentre lo sviluppo sostenibile anche di ambiente (Environment) e di Equità sociale (Equity).

Lo sviluppo sostenibile non nega la crescita economica, né auspica una decrescita.

Nella storia economica esistono diversi paradigmi di sviluppo, dalla seconda metà del XX secolo viene proposto il modello di sviluppo sostenibile. Si tratta di un  paradigma economico che rigetta la conflittualità tra sviluppo e ambiente. Lo sviluppo sostenibile non riduce lo stock di risorse naturali e rispetta i limiti ambientali.

Nel paradigma della sostenibilità la crescita economica è in correlazione diretta con la tutela ambientale, non è più in antagonismo. Questo permette di affrontare meglio il problema della scarsità delle risorse e dell’inquinamento in tutte le sue manifestazioni.

Lo sviluppo tradizionale si occupa soltanto di Economia (Economics), mentre lo sviluppo sostenibile anche di ambiente (Environment) e di Equità sociale (Equity).

Lo sviluppo sostenibile non nega la crescita economica, né auspica una decrescita.

Lo scopo del modulo qui proposto è quello di mostrare come alcuni dei termini di uso più comune in ambito economico (inflazione, tasso di interesse, tasso di disoccupazione, ecc.) si definiscano analiticamente e si rappresentino graficamente utilizzando nozioni matematiche la cui definizione rigorosa è il risultato di una plurimillenaria riflessione sui concetti di finito, infinito, infinitesimo.

Nella storia economica esistono diversi paradigmi di sviluppo, dalla seconda metà del XX secolo viene proposto il modello di sviluppo sostenibile. Si tratta di un  paradigma economico che rigetta la conflittualità tra sviluppo e ambiente. Lo sviluppo sostenibile non riduce lo stock di risorse naturali e rispetta i limiti ambientali.

Nel paradigma della sostenibilità la crescita economica è in correlazione diretta con la tutela ambientale, non è più in antagonismo. Questo permette di affrontare meglio il problema della scarsità delle risorse e dell’inquinamento in tutte le sue manifestazioni.

Lo sviluppo tradizionale si occupa soltanto di Economia (Economics), mentre lo sviluppo sostenibile anche di ambiente (Environment) e di Equità sociale (Equity).

Lo sviluppo sostenibile non nega la crescita economica, né auspica una decrescita.

Lo scopo del modulo qui proposto è quello di mostrare come alcuni dei termini di uso più comune in ambito economico (inflazione, tasso di interesse, tasso di disoccupazione, ecc.) si definiscano analiticamente e si rappresentino graficamente utilizzando nozioni matematiche la cui definizione rigorosa è il risultato di una plurimillenaria riflessione sui concetti di finito, infinito, infinitesimo.

Cos’è la natura? Un insieme inesauribile di risorse? Un meccanismo regolato da leggi?  Un fragile sistema in equilibrio precario? Ognuna di queste risposte deriva da premesse, profondamente radicate nella nostra tradizione culturale e filosofica. Ma ogni risposta determina anche precisi comportamenti economici.

Nasce da questa consapevolezza il percorso sul tema finito/infinito in riferimento al pensiero filosofico.

In esso si affronteranno tre diverse concezioni: quella antica, radicata nella cultura greca ma presente fino a tutto il Medioevo, quella moderna, segnata dal progressivo affermarsi della cultura scientifica, e quella contemporanea, in cui appaiono elementi di novità ma anche di ripresa del modello antico.

Insieme alla coppia filosofica finito/infinito verrà così attraversata velocemente la stessa idea di natura, dal pensiero antico ad oggi, cercando di portare alla luce le variazioni che la caratterizzano. Sono variazioni decisive per la nostra idea di scienza e di economia, per le nostre scelte politiche ma anche per i nostri comportamenti quotidiani.

Nella storia economica esistono diversi paradigmi di sviluppo, dalla seconda metà del XX secolo viene proposto il modello di sviluppo sostenibile. Si tratta di un  paradigma economico che rigetta la conflittualità tra sviluppo e ambiente. Lo sviluppo sostenibile non riduce lo stock di risorse naturali e rispetta i limiti ambientali.

Nel paradigma della sostenibilità la crescita economica è in correlazione diretta con la tutela ambientale, non è più in antagonismo. Questo permette di affrontare meglio il problema della scarsità delle risorse e dell’inquinamento in tutte le sue manifestazioni.

Lo sviluppo tradizionale si occupa soltanto di Economia (Economics), mentre lo sviluppo sostenibile anche di ambiente (Environment) e di Equità sociale (Equity).

Lo sviluppo sostenibile non nega la crescita economica, né auspica una decrescita.